SCUOLA POLITICA GIACCHE LILLA

SCUOLA nel senso originario greco di Skholé, che significa tempo libero e per noi quindi tempo liberato dal lavoro, dai doveri, dal casalingato, dalle preoccupazioni, dall’obbligo di divertirsi, dalla coazione al consumo, dall’aspirazione al successo,  dalla competizione, dalla dipendenza, dai sensi di colpa, dai ricatti affettivi. Tempo liberato per il piacere di stare insieme, per scoprire, imparare, scambiare, saperi ed esperienze, per inventare occasioni e incontri, per ascoltare e parlare, per condividere emozioni, silenzi, storie, per costruire luoghi solidali e culture di pace, per conoscere, pensare, trasmettere, agire le culture cancellate delle donne a cominciare dalla memoria della tante esistenze individuali dentro le storie collettive e come genere nella specie umana.
Scuola per donne e uomini che sanno riconoscere e riconoscersi.
POLITICA perché "La politica tratta della convivenza e comunanza dei diversi”, come scrive Hannah Arendt, ed è lo spazio nel quale ogni essere in quanto umano può discutere e condividere scelte in merito a ciò che ritiene bene per sé, commisurandolo al bene di tutte e tutti.
Disprezza la politica solo chi pratica la sopraffazione attraverso la violenza, la menzogna e la manipolazione.
Senza la consapevolezza politica oggi le relazioni tra gli esseri umani regrediscono alla relazione tra potenti e servi/e, capi e subordinati/e, proprietari e schiavi/e.
Quando il terreno della politica è devastato dalla corruzione e dalla sopraffazione, le donne vengono rinchiuse nel logica del privato, cancellate dalla storia, asservite nel lavoro e ridotte a stereotipo nella conoscenza.
Politica per smascherare le strutture del dominio che occupano la società e si annidano dentro di noi rendendoci complici.
Politica come cura di noi stesse/i, delle relazioni che intrecciamo quotidianamente e del territorio che abitiamo, quello piccolo che calpestano i nostri piedi e quello grande, fatto del cibo di cui ci nutriamo e dell’aria che respiriamo.
GIACCHE LILLA per ricordare quella che Rosa Luxemburg ha chiesto ai suoi amici di acquistare mentre era in carcere. Non una nota frivola, ma la capacità di vivere con leggerezza anche i giorni più difficili, praticando la resistenza alla brutalità del mondo e all’ipocrisia dei benpensanti, anche attraverso la cura di sé, del proprio abito e abitare, come sempre sanno fare  le donne in mezzo ad ogni catastrofe, guerra e degrado.
Una giacca lilla per non seguire gli imperativi della moda, ma l’espressione della propria armonia e bellezza e per noi il fiorire e sfiorire del corpo, che accompagni la liberazione dei pensieri e un cammino di speranza, nel degrado delle relazioni umane e nella meschinità del vivere in cui siamo immerse/i.

A CURA DEL GRUPPO

Per ricordare che i confini, reali e simbolici, sono fatti per essere attraversati liberamente, per ricordare le molte barriere costruite intorno alle vite delle donne, confinate nelle case, nei lavori non pagati, nella schiavitù dei bordelli e degli stereotipi.
Per imparare insieme ad amare le persone senza rinchiuderle nei ruoli, ad amare le case senza  esserne prigioniere,  ad amare la terra che abitiamo senza diventare le vestali di nessuna patria.

  PARTIRE DA SE’, PENSARE IL MONDO, PRATICARE LA PACE
PROGRAMMA 2011   SECONDA PARTE
                                                                                CRISI
Parola chiave del presente, carica di ipotesi infauste per il futuro e di molte ansie personali in uno scenario di erosione delle certezze sulle quali si erano costruite le vite e le speranze, la crisi sembra essere più evocata che capita, più patita che affrontata, come se fosse un sommovimento terrestre del quale ignoriamo l’origine e il significato.
Ogni giorno i mezzi d’informazione rovesciano su di noi le bizzarre vicende della speculazione e le improbabili ricette del capitale, intanto i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri e a noi, cittadini e cittadine, viene chiesto di rinunciare ai diritti acquisiti per far ripartire la macchina della produzione.
Ma produrre che cosa e per chi?
Chi decide che cosa è bene per noi?
Se il denaro è la misura convenzionale del valore delle cose, noi vogliamo dire quali cose hanno davvero valore e su quelle misurare il denaro.
I governi, il Fondo Monetario internazionale, la Banca Centrale Europea, sembrano organismi che ci sovrastano, guidati da uomini e donne che sembrano venire da un altro pianeta e tutti noi formiche asservite e impotenti.
C’è qualcosa che possiamo fare?
Forse si tratta di cominciare a pensare in piccolo e agire in tempo, nel tempo presente della nostra vita: è l’unica che abbiamo a disposizione e non possiamo farcela scippare.
Sabato 19 novembre alle ore 15,30
Romano di Lombardia, Palazzo Muratori (Piazza della chiesa)
Ne parliamo con:
Lidia Menapace, Partigiana, Senatrice
Eliana Como, Sindacalista FIOM
Rosangela Pesenti, Insegnante
Per chi volesse contattarci: rosangela_pesenti@yahoo.ittiziana.aradia@gmail.com; acasatilla@gmail.comhttp://sconfinate.blogspot.com



GIORNATA MONDIALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Spettacolo:
LUNA DI MELE

Venerdì 25 novembre alle ore 20,30
Romano di Lombardia, Palazzo Muratori (Piazza della chiesa)



SCUOLA POLITICA “GIACCHE LILLA”

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